A BERLINO L'AUTO ELETTRICA RESTA AL PALO

gioved�, 28 agosto 2014

Le vetture "alla spina" si ricaricano grazie ai lampioni della pubblica illuminazione. Il metodo � nato in Germania

Tanto semplice da apparire stupido: prendere l’energia dai lampioni per ricaricare le auto elettriche. ubitricity-ricarico-auto-elettriche-ubisol.jpgL’idea arriva dalla Germania e, per la verità, non è più soltanto un’idea: da qualche tempo è diventata un progetto operativo e applicato. A Berlino si è partiti con la trasformazione di cento lampioni. Alla fine di quest’anno si tireranno le somme: se tutto avrà funzionato, si metteranno le mani su altri 500 pali. La diffusione delle stazioni di ricarica dei veicoli elettrici, come dicono tutti gli esperti, è una delle componenti essenziali per la diffusione della mobilità green. E a Berlino stanno provando a favorirla.

Dicevamo che l’idea è tanto semplice da apparire stupida: perché inventarsi stazioni e colonnine di ricarica quando ci sono i lampioni che già trasportano energia e che sono posizionati, per lo più, a taglio strada, nelle vicinanze dei parcheggi? Forse è da questa domanda che sono partiti a Berlino. In Italia, si sa, siamo un po’ più barocchi. Per le nostre auto elettriche bisogna scegliere tra formule diverse e tra una decina di gestori di rete in tutta Italia, dotandosi di tessere e abbonamenti. E le stazioni di ricarica restano poche.

Nel mondo dell’informatica (e non solo) da tempo si è diffuso l’acronimo kiss, che sta per “keep it simple stupid”. La traduzione in italiano suonerebbe più o meno “fallo semplice stupido”, inserendo a piacere una virgola o una congiunzione tra “semplice” e “stupido”. Esattamente il principio applicato a Berlino (in questo e in altri casi). Quell’acronimo in Italia è di qualche utilità? Sembrerebbe proprio di no.