EMILIA ROMAGNA, OK AL NUOVO PIANO ENERGETICO CON 249 MILIONI IN 3 ANNI

mercoled�, 01 marzo 2017

Arrivano 249 milioni per green economy, risparmio energetico e fonti rinnovabili. Approvato il piano per il triennio che va dal 2017 al 2019

E’ stato approvato questa mattina, 1 marzo 2017, il nuovo piano energetico dell’Emilia Romagna. casa-ubisol-darsena-di-rimini.jpgL’ok è arrivato dall’assemblea legislativa, che ha dato il via libera al documento messo a punto dalla giunta regionale.

Sono  249 i milioni di euro che verranno investiti in alcuni settori specifici. In particolare, l’Emilia Romagna metterà sul piatto un quarto di miliardo di euro in tre anni – dal 2017 al 2019 - per spingere la green economy, il risparmio energetico, la ricerca e le fonti rinnovabili.

Spiegano da Bologna che viene operato un “rafforzamento dell’economia verde, risparmio energetico, sviluppo di energie rinnovabili, interventi su trasporti, ricerca, innovazione e formazione. Il tutto attraverso investimenti per quasi 249 milioni di euro nei prossimi tre anni, risorse - europee, regionali e nazionali – destinate alla realizzazione delle nuove strategie energetiche messe in campo dalla Regione Emilia-Romagna”.“

Il documento  - sottolinea la Regione - fissa la strategia e gli obiettivi dell’Emilia-Romagna per clima e energia fino al 2030 ed è affiancato dal Piano triennale 2017-2019 finanziato con risorse pari a 248,7 milioni di euro complessivi: 104,4 dal programma Por Fesr; 27,4 dal Psr Feasr e 116,9 da ulteriori risorse della Regione”.

Gli obiettivi sono quelli che l’Europa ha fissato per i suoi stati membri. Le scadenze sono fissate al 2020, 2030 e 2050 in materia di clima ed energia. “In particolare – viene ricordato - questi obiettivi sono la riduzione delle emissioni climalteranti del 20% al 2020 e del 40% al 2030 rispetto ai livelli del 1990; l’incremento al 20% al 2020 e al 27% al 2030 della quota di copertura dei consumi attraverso l’impiego di fonti rinnovabili, l’incremento dell’efficienza energetica al 20% al 2020 e al 27% al 2030. E proprio trasporti, elettrico e termico, con le loro ricadute sull’intero tessuto regionale, sono i tre settori sui quali si concentreranno gli interventi per raggiungere gli obiettivi fissati dall’Unione europea e recepiti dal Piano”.

“Vogliamo cambiare passo anche in campo energetico - ha evidenziato l’assessore regionale alle Attività produttive e Piano energetico, Palma Costi -, tenendo insieme due priorità: tutela dell’ambiente e opportunità di crescita in settori innovativi e con un grande potenziale di sviluppo. Questo Piano, infatti, non solo contribuisce al risparmio energetico attingendo da fonti alternative a costi ridotti, ma deve favorire uno sviluppo inclusivo, mettere in campo nuove opportunità e portare alla creazione di nuovi posti di lavoro”.

Le strategie del Piano

Risparmio e uso efficiente dell’energia - Il documento prevede interventi estesi nel campo dell’edilizia, in grado di rendere meno dipendenti dall’energia casa-bollette-zero-ubisol-rimini.jpggli edifici esistenti e di realizzare edifici nuovi a impatto energetico vicino allo zero.

Settori economici - Gli interventi riguardano la riduzione della dispersione di energia, quindi reti di distribuzione e approvvigionamento più efficienti, e lo spostamento del consumo dalle fonti fossili a favore dell’elettrico, soprattutto l’autoproduzione da fonti rinnovabili. A questo si aggiungono le certificazioni di qualità sul risparmio e le diagnosi energetiche.

Settore pubblico - Interventi importanti di riqualificazione sul patrimonio edilizio e sui sistemi di illuminazione pubblica, in grado di ridurre i consumi e le emissioni.

Altre linee di indirizzo - Una decisa virata verso la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre nel settore termico viene incentivata la produzione da pompe di calore e da solare termico.

Ricerca - Un ruolo strategico, all’interno del Piano, lo gioca il sistema della ricerca. La rete Alta tecnologia dell’Emilia-Romagna, infatti, è chiamata a contribuire con prodotti e processi innovativi allo sviluppo e al radicamento di una green economy in grado di generare risparmio energetico, sostenibilità ambientale e nuova occupazione.

Trasporti - Rappresentano un altro settore nel quale i prossimi anni vedranno interventi decisi per favorire la mobilità elettrica e sostenibile, oltre ad un incremento del trasporto pubblico, di quello ciclopedonale e della mobilità condivisa (car sharing, car pooling, ecc.).

Pubblica amministrazione - Il Piano assegna poi un ruolo fondamentale ai comuni e agli enti locali, con l’attribuzione di specifici compiti operativi. Particolarmente importante la partecipazione dei cittadini e delle imprese al processo di de-carbonizzazione della nostra economia.