“E’ una delle prime abitazioni costruite con questo metodo in Italia. La scelta ecologica di un informatico: una sensazione unica di vivibilità.”

La prima impressione, girando per quegli ambienti scolpiti nel legno, è di stupore. Ma trascorso qualche secondo, mossi i primi passi, si è pervasi da una sensazione di benessere, dalle vibrazioni di un’abitazione che sembra viva. Anzi, lo è.

La casa in tronchi di legno nata un anno fa sui rilievi di Maiolo, nella frazione Tagliata, è probabilmente l’unica realizzazione di questo tipo in Italia fuori dall’arco alpino. E anche sulle Alpi non ce ne sono molte. “Sulle nostre montagne sono frequenti le case in legno – spiega Bartolomeo Pirero, il padrone di casa -, ma si tratta di un tipo di costruzione assolutamente diversa: il legno serve più che altro come rivestimento, ma all’interno ci sono delle intercapedini in muratura. Questa casa, invece – continua battendo con il pugno sulle pareti – è costruita solo con tronchi massicci”. E in effetti, mentre si passa attraverso la porta finestra, se si guarda a lato ci si rende conto che a dividere l’interno dall’esterno è una catasta di tronchi, posizionati con millimetrica precisione uno sopra l’altro. Niente di più: niente intonaco, nessun isolante, nemmeno l’ombra di mattoni o cartongesso.

“Ho 62 anni, ho deciso di costruire questa casa in tronchi massicci a chiusura della mia vita – sorride Bartolomeo Pirero -. E’ una decisione arrivata per una serie di motivazioni, alcune legate al risparmio energetico, altre alla sensazione di vivibilità che questa casa regala. E’ costruita sulla base di una tecnologia che arriva dal Canada e portata nel nostro Paese dal titolare di un’impresa altoatesina. E’ una delle prime case che viene realizzata in Italia con questo metodo, ossia utilizzando solo dei tronchi massicci”.

Se tra gli obiettivi c’era quello del risparmio energetico e di una scelta consapevole ed ecologica, il risultato è stato raggiunto. Innanzitutto per l’energia pulita, che viene prodotta attraverso un impianto fotovoltaico, per la cui realizzazione Bartolomeo Pirero si è affidato al Gruppo Ubisol. Ma c’è risparmio in maniera diretta anche per la scelta del materiale di costruzione: “Il legno è naturalmente rinnovabile – spiega il padrone di casa -, è possibile costruire abitazioni e riattivare un ciclo virtuoso reimpiantando gli alberi tagliati e rinfoltendo i boschi”.

Bartolomeo Pirero è arrivato in Valmarecchia dopo le peregrinazioni che nella vita lo hanno portato dalla Liguria al Piemonte e alla Lombardia. Per trovare la sua casa in tronchi, dimora romagnola, bisogna salire ben sopra Maiolo e arrivare nella frazione della Tagliata. Le riflessioni di Pirero sono un inno a questi nuovi territori della provincia di Rimini: “Mi piace la zona, il panorama è stupendo, le colline sono meravigliose, c’è il mare vicino e, soprattutto, ho degli amici nel centro di meditazione che è qui a Maiolo. Questa è l’ultima casa che si incontra. Dopo aver vissuto per tre decenni a Torino, la cosa che più mi interessava era trovare un posto in cui si potesse percepire la natura e, al contempo, si avessero tutte le comodità della città. Una scelta resa possibile anche da internet, che mi consente di lavorare da casa e sviluppare da qui i programmi per computer che realizzo per professione. Il tutto senza subire i problemi di una metropoli”.

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